E poi arriva un giorno in cui vai a lavorare e ti senti a casa.
Anzi, forse meglio che a casa. Perché ciascuna delle donne che ti circondano su quel palco fa qualcosa di buono per le altre. Ognuna fa qualcosa contro e qualcosa per.
Marta in Argentina, Lina in Tunisia, Adelaide in Italia, Carlotta in giro per il mondo. Chi scrive, chi scende in piazza, chi aiuta le nostre sorelle che attraversano guerre, mari e disperazione; chi aiuta quelle maltrattate qui, adesso, accanto alla porta di casa nostra.
Una donna su tre nel mondo subisce violenza: lo dicono gli studi, le statistiche.
Vale per le vittime di abusi immondi, compiuti in paesi in cui le donne vivono private di ogni diritto e di ogni libertà, sottoposte a stupri, mutilazioni, violenze che fanno male anche solo a sentirsele raccontare.
Ma la statistica, il rapporto di 1 a 3, vale anche qui, da noi.
Una donna su tre tra quelle che incontrate per strada, in autobus, al cinema o al supermercato subisce o ha subito violenza. Potete guardarvi intorno, adesso lì dove siete, e le vedrete. Oppure potete non guardare, e loro resteranno, come spesso accade, invisibili.
A ognuno la sua scelta.
Chi stava su quel palco, quella mattina, la sua scelta l'ha fatta.
E gliene sono grata, a nome di tutte.
Comments